LVIII La guancia che fu già piangendo stancha

La guancia che fu già piangendo stancha
riposate su l'un, signor mio caro,
et siate ormai di voi stesso piú avaro
a quel crudel che' suoi seguaci imbiancha.
Coll'altro richiudete da man mancha
la strada a' messi suoi ch'indi passaro,
mostrandovi un d'agosto et di genaro
perch'a la lunga via tempo ne mancha.
Et col terzo bevete un suco d'erba
che purghe ogni pensier che 'l cor afflige
dolce a la fine, et nel principio acerba.
Me riponete ove 'l piacer si serba,
tal ch'i' non tema del nocchier di Stige
se la preghiera mia non è superba.