CXVIII Rimansi a dietro il sestodecimo anno

Rimansi a dietro il sestodecimo anno
de' miei sospiri, et io trapasso inanzi
verso l'extremo, et parmi che pur dianzi
fosse 'l principio di cotanto affanno.
L'amar m'è dolce, et util il mio danno
e 'l viver grave; et prego ch'egli avanzi
l'empia Fortuna, et temo no chiuda anzi
Morte i begli occhi che parlar mi fanno.
Or qui son, lasso, et voglio esser altrove;
et vorrei più volere, et più non voglio;
et per più non poter fo quant'io posso;
et d'antichi desir' lagrime nove
provan com'io son pur quel ch'i' mi soglio,
né per mille rivolte anchor son mosso.