CCXXIX Cantai, or piango, et non men di dolcezza

Cantai, or piango, et non men di dolcezza
del pianger prendo che del canto presi
ch'a la cagion, non a l'effetto, intesi
son i miei sensi vaghi pur d'altezza.
Indi et mansuetudine et durezza
et atti feri, et humili et cortesi,
porto egualmente, né me gravan pesi,
né l'arme mie punta di sdegni spezza.
Tengan dunque ver' me l'usato stile
Amor, madonna, il mondo et mia fortuna,
ch'i' non penso esser mai se non felice.
Viva o mora o languisca, un piú gentile
stato del mio non è sotto la luna
sí dolce è del mio amaro la radice.