CCCLI Dolci durezze, et placide repulse,

Dolci durezze, et placide repulse,
piene di casto amore et di pietate;
leggiadri sdegni, che le mie infiammate
voglie tempraro (or me n'accorgo), e 'nsulse;
gentil parlar, in cui chiaro refulse
con sòmma cortesia somma honestate;
fior di vertú, fontana di beltate,
ch'ogni basso penser del cor m'avulse;
divino sguardo da far l'uom felice,
or fiero in affrenar la mente ardita
a quel che giustamente si disdice,
or presto a confortar mia frale vita:
questo bel variar fu la radice
di mia salute, ch'altramente era ita.