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- Sì, è vero, - disse lui; - ma mi rincresce dare quelle povere bestie in mano al beccaio. - Ti ricordi quando sei venuto per la festa di San Giovanni, ed eri rimasto senza padrone? - Sì, me lo ricordo. - Fu mio padre che ti allogò qui, da massaro Neri. - E tu perché non l'hai sposato il figlio di massaro Neri? - Perché non c'era la volontà di Dio. - Mio padre è stato sfortunato, - riprese di lì a poco. - Dacché ce ne siamo andati a Marineo ogni cosa ci è riuscita male. La fava, il seminato, quel pezzetto di vigna che ci abbiamo lassù. Poi, mio fratello è partito soldato, e ci è morta pure una mula che valeva quarant'onze. - Lo so, - rispose Jeli, - la mula baia! - Ora che abbiamo perso la roba, chi vuoi che mi sposi? - Mara andava sminuzzando uno sterpolino di pruno, mentre parlava, col mento sul seno, e gli occhi bassi, e col gomito stuzzicava un po' il gomito di Jeli, senza badarci. Ma jeli, cogli occhi sulla zangola anche lui, non rispondeva nulla; sicché ella riprese: - A Tebidi dicevano che saremmo stati marito e moglie, lo rammenti? - Sì, - disse Jeli, e posò la cazza sull'orlo della zangola. - Ma io sono un povero pecoraio, e non posso pretendere alla figlia di un massaro come sei tu -. La Mara rimase un pochino zitta e poi disse: - Se tu mi vuoi, io per me ti piglio volentieri. - Davvero? - Sì, davvero. - E massaro Agrippino cosa dirà? - Mio padre dice che ora il mestiere lo sai, e tu non sei di quelli che vanno a spendere il loro salario, ma di un soldo ne fai due, e non mangi per non consumare il pane, così arriverai ad aver delle pecore anche tu, e ti farai ricco. - Se è cosi, - conchiuse Jeli, - ti piglio volentieri anch'io. - To'! - gli disse Mara, come si era fatto buio, e le pecore andavano tacendosi a poco a poco, - se vuoi un bacio adesso te lo do, poiché saremo marito e moglie -. Jeli se lo prese in santa pace, e non sapendo che dire aggiunse: - Io t'ho sempre voluto bene, anche quando volevi lasciarmi pel figlio di massaro Neri... - Ma non ebbe cuore di dirgli di quell'altro. - Non lo vedi? eravamo destinati! - conchiuse Mara. Massaro Agrippino infatti disse di sì, e la gnà Lia mise insieme presto un giubbone nuovo, e un paio di brache di velluto per il genero. Mara era bella e fresca come una rosa, con quella mantellina bianca che sembrava l'agnello pasquale, e quella collana d'ambra che le faceva il collo bianco; sicché Jeli, quando andava per le strade al fianco di lei, camminava impalato, tutto vestito di panno e di velluto nuovo, e non osava soffiarsi il naso col fazzoletto di seta rosso, per non farsi scorgere; ma i vicini e tutti quelli che sapevano la storia di don Alfonso gli ridevano sul naso.