Capitolo 7

IL MARE

 
 
 

Ho passato due anni nei pressi del mar morto … no, non fraintendere, non quello che si trova in Israele ma quello che riceve gli scarichi di venti milioni di lavatrici di buona parte della penisola, le cui spiagge sono variopinte da un tremendo immondezziaio di buste di plastica, scatolette, piatti e bicchieri di carta e che qualche gruppo di benemeriti volontari ogni tanto si incarica di ripulire in vista della stagione delle ferie e in un certo senso ipotecandole perchè lui l'ha ripulite e lui dovrà godersele … tanto l'anno seguente andrà in ferie altrove e sarà qualche altro a ripulirsele nuovamente … chi più ne ha più ne metta, ovviamente di tutto, c'è sempre qualche benemerito .... Sto parlando del mare nei pressi di Brindisi, acque che avevo scelto dopo aver sperimentato le paludi di Caorle.

L'inospitabilità dei mari delle zone temperate per chi è abituato ai mari tropicali o equatoriali per via della temperatura dell'acqua è ben poca cosa dato che i grassi e l'unto che si accumulano sulla pelle nuotando nell'Adriatico presto formano una specie di efficiente, se non formidabile, muta naturale che in breve risolve il problema della bassa temperatura dell'acqua - quello che fa impressione è che, almeno sottocosta, all'occhio dell'esploratore casuale ci si ritrova in un mare senza vita; ogni tanto un riccio striminzito e in occasioni eccezzionali un pesciotto che a malapena supera i dieci centimetri che si trascina faticosamente sotto una variopinta pellicola di petrolio. Mi chiedo fin dove diavolo si spingono i nostri pescherecci per acquistare il pesce che poi rivenderanno a quei commercianti che poi lo rivenderanno a noi ad un prezzo terrificante … ma si sa, sul prezzo incide notevolmente il fatto che il più piccolo dei pesci oggidì pesa molto di più del suo naturale peso specifico per via dell'alto contenuto di piombo e ossidi vari che si possono estrarre solo ed unicamente grazie al processo della digestione per poi assimilarli all'organismo ed eventualmente renderli ricuperabili per riciclarli solo rimuovendo un determinato tumore ben localizzato … ognuno di noi ( chi ha mai dimenticato Wakiro? ) sa cos'è un mare ricco e pulito, ogni giorno alla televisione vediamo questo o quel mare, ma pochi lo esperimentano in realtà, solo pochi privilegiati riescono ad evitare la muta naturale, l'immondezzaio, la bassa temperatura dell'acqua, il piombo e gli ossidi.

Favorito dalla sorte - ma non abbastanza dall'aver vinto l'ultimo premio della Lotteria Italia - la maggior parte della mia vita è trascorsa su un altopiano dal quale nelle notti senza luna e con buona visibilità da un grande piazzale steso sull'orlo di altissimi burroni a pochi chilometri dalla città, usato come discarica comunale e frequentato da una moltitudine di iene e sciacalli per i quali quella discarica significa un importante centro di sostentamento, si scorgevano le luci di una città una volta importante e piena di vita, affacciata su quel mare che nella notte dei tempi si chiamava Mare Eritreo e dal quale , secondo un'antichissima leggenda uno strano essere metà pesce e metà uomo chiamato Oannes emergeva, giorno per giorno, per dare agli uomini i primi elementi della civilizzazione. 1

Quella piccola città sul Mar Rosso, completamente ricostruita mantenendo lo stile architettonico turco che le era proprio dopo il violento terremoto del 1921 e con quartieri spazzati via dalle bombe dopo il violento terremoto politico del 1974, era la meta di tutti gli abitanti stranieri dell'altopiano - ricca di alberghi, negozi, caratteristici mercati arabi, genti ospitali e, a nord e a sud della medesima, sopratutto spiagge, decine di chilometri di spiagge dalla finissima sabbia dorata incontaminata e con un mare invariabilmente accogliente dal primo dell'anno al capodanno seguente e d'una ricchezza, varietà e bellezza incomparabile.

Lontano nella notte dei tempi un'arditissima teleferica, come opera d'ingegneria la prima al mondo nel campo specifico, si stendeva per sessantacinque chilometri lungo un dislivello di duemilaquattrocento metri tra l'altopiano e le rive di quel mare ma anni fa è stata smontata e venduta visto che i possenti motori che l'azionavano erano stati comunque rubati dagli inglesi durante l'amministrazione britannica; forse quei possenti travi e cavi d'acciaio esistono ancor oggi ma probabilmente hanno assunto la forma di canne da fucile.

Un tempo la littorina, un carro ferroviario con un motore ad ogni estremità che facevano si che detto mezzo di locomozione non avesse un fronte o un retro oppure che lo avesse solo infunzione della direzione di marcia - mezzo che giustamente ci tengo a dirlo, gli inglesi non rubarono - percorreva una strada ferrata, una ferrovia che per pendenza era la seconda al mondo, mi portava a passare le vacanze scolastiche presso quel mare, dai nonni o in colonia o con un gruppo di boy scouts ma anche quella sembra che ormai tra una mina e l'altra non funzioni più, 2 forse un giorno - ma prego che la stupidità umana non arrivi a tanto - una nuova metamorfosi la tramuterà in mezzi cingolati con possenti cannoni rivolti verso chi intende progredire piuttosto che cedere a determinate ideologie ed è così che quella perla al sole, la bianca città di Massawa - conosciuta anche come la Perla del Mar Rosso - ormai è diventata un approdo di morte anzichè di vita3 ma il mare circostante in tutta probabilità è ancora quello che è sempre stato ma non per coloro con i quali per lunghi anni è stato sempre così ricco, accogliente e meraviglioso.

Altrove dico che non esiste il mal d'africa ma che il mal d'Africa non è altro che l'Africa che ci si porta dentro ma provate a parlare con chi ha vissuto presso quel mare e vi renderete conto che il mal d'africa non è altro che il mare che uno si porta dentro.

Le avventure di pesca e di caccia subacquea naturalmente sono sempre numerose per tutti e su qualsiasi mare ma generalmente dipinte sullo stesso sfondo e banali, non conviene parlarne, ma cosa faresti tu che così ben attrezzato e il più delle volte infreddolito, unto dal petrolio e bagnato dalla pioggia torni a casa da una lunga, spossante giornata di pesca dopo aver comprato in pescheria un paio di pesciotti da far friggere alla gentile consorte se ti capitase un mare ove con una rudimentale lenza in pochi minuti ti si riempie una ghiacciaia di ogni varietà di pesce, se dopo un'immersione in apnea con un antiquato fuciletto ad elastici torni in barca spossato dalla fatica di tirartela su con una cernia da un quintale o se non riesci mai a portarti un pesce in barca perchè quel maledetto squalo continua imperterrito a strappartelo dall'asta del fucile subacqueo o se la tua sacca si riempie in breve tempo di belle cipree e di magnifici scogli corallini color vermiglio e bianchi come la neve o se sedendoti per rilassarti su un basso fondale di accorgi con gran ed ovvio disappunto di esserti seduto su un riccio con aculei lunghi ventun centimetri?

Non tutti i mari sono uguali così come non tutti i mal di mare sono uguali, da noi c'era un mare diverso e pertanto noi ci portiamo dentro un mare diverso - per noi il mal di mare non è altro che il mare che ci portiamo dentro - qualcuno lo chiama mal d'Africa ma che differenza fa? L'importante è di non piangere per averlo perduto ma di ringraziare il cielo per averlo avuto.


   1 - The Religion of Babylonia, by W. St. Chad Boscawen in RELIGIOUS SYSTEMS OF THE WORLD - London 11965, page 16 " … the legend of Oannes, recorded by Berosus. This strange fish-man rose day by day from the waters of the Erythaean sea, to teach men the first elements of civilization."

2- Nel momento che mi trovo a rivedere queste righe la ricostruzione della ferrovia in oggetto da parte del Governo Eritreo è terminata. La medesima, già operativa, è adibita al trasporto di turisti tra Asmara e Massawa.

3- Massawa venne liberata dal Fronte di Liberazione Eritreo nel febbraio 1991 dopo una durissima battaglia con le truppe etiopiche che la presidiavano . In seguito venne bombardata dagli aerei etiopici e ancor ogni buona parte rimane da ricostruire e restaurare, anche se molto è stato fatto. Bombardata nuovamente e sempre dagli aerei etiopici nel conflitto del 1998 - 2000 che hanno causato ingenti danni ad una nuova centrale elettrica, rimessa in sesto ed attualmente operativa, e a qualche magazzino portuale, la città non è stata colpita.

 
 
  1- Kagnew Station 2 - Il camioncino Balilla 3 - Il Corben 4 - Il pianeta degli Afar [1]
5 - Il pianeta degli Afar [2] 6 - Zaad Amba 8 - Il giorno più lungo 9 - Il professore
10 - Guerra e pace 11 - Il giorno dopo 12 - Epilogo